Come fare la spesa: 5 regole da osservare per evitare rischi alimentari

Per evitare i rischi connessi al consumo di alimenti bisogna innanzitutto adottare comportamenti idonei in fase di acquisto dei prodotti che mangiamo.

Vediamo alcune buone abitudini da osservare quando facciamo la spesa.

1. Organizzare la spesa

Lista della spesa

È importante organizzare la spesa e stilare una lista delle cose che servono, per evitare di acquistare in eccesso.

Cosa significa? Significa controllare la dispensa o il frigorifero e stilare una lista dei prodotti da acquistare, inserendoci solamente cose di cui abbiamo effettivamente bisogno.

L’obiettivo deve essere quello di evitare di acquistare in eccesso. In questo modo diminuiamo il rischio di consumare accidentalmente cibo scaduto, oltre a ridurre sprechi che hanno ricadute negative sull’ambiente e sui portafogli.

2. Acquistare da canali convenzionali

È importante rivolgersi a canali di vendita convenzionali come negozi, supermercati, produttori e venditori professionisti. In questo modo siamo sicuri che chi produce e vende l’alimento segua la normativa di igiene in vigore e sia sottoposto ai controlli di sanità pubblica.

Infatti la sicurezza degli alimenti è un prerequisito garantito per legge lungo tutta la filiera, puntualmente verificato attraverso una rete di controlli ufficiali degli operatori di sanità pubblica.

Meglio, invece, evitare di consumare alimenti che non sono sottoposti a questo tipo di controlli.

3. Controllare l’integrità di prodotti e confezioni

Controllare confezione ed etichette degli alimenti

Durante la spesa controllare l’integrità di prodotti e confezioni, leggere bene le etichette e i cartelli nel punto vendita.

Può sembrare intuitivo, ma un buon comportamento da adottare è scegliere alimenti che risultano sani e freschi ai sensi: la vista, il tatto e l’olfatto.

Purtroppo, però, ci sono microrganismi patogeni in grado di moltiplicarsi nell’alimento senza alterarlo organoletticamente, sfuggendo ai nostri sensi. Anche per questo è importante acquistare da canali convenzionali, sottoposti ai controlli ufficiali.

È inoltre importante per salvaguardare la nostra salute non acquistare e consumare prodotti con confezioni rotte, danneggiate o gonfie.

4. Leggere bene cartelli ed etichette

Per gli alimenti sfusi, che si possono trovare al banco vendita del supermercato oppure dall’ortofrutta o in bottega, è obbligatorio che le informazioni sul prodotto vengano esposte attraverso cartelli, confezioni originarie o un libro degli ingredienti.

Vediamo nel particolare quali sono le informazioni che si possono trovare per gli alimenti sfusi:

  • la denominazione di vendita;
  • l’elenco degli ingredienti (prodotti ortofrutticoli e prodotti costituiti da un solo ingrediente esclusi);
  • gli allergeni;
  • le informazioni supplementari (es. per i prodotti ortofrutticoli: la varietà, il paese di origine; per i prodotti di pescheria: la zona di origine o la tecnica di produzione).

Nei prodotti confezionati le informazioni a cui prestare attenzione e che obbligatoriamente devono essere riportate in etichetta sono:

Le informazioni in etichetta

Le confezioni degli alimenti riportano molte informazioni, tra cui: denominazione degli alimenti, ingredienti, allergeni, paese d’origine, durabilità e modalità di conservazione.

  • Denominazione dell’alimento – Accanto alla denominazione deve essere indicato lo stato fisico nel quale si trova il prodotto o lo specifico trattamento che ha subito (ad esempio “in polvere”, “ricongelato”, “liofilizzato”, “surgelato”, “concentrato”, “affumicato”).
  • Ingredienti – È l’elenco di tutte le sostanze impiegate nella produzione, in ordine decrescente di peso. Nel caso di presenza di oli vegetali o grassi vegetali ci deve essere un apposito elenco che ne indichi l’origine specifica (es. olio di palma, olio di cocco, grassi idrogenati ecc.).
  • Allergeni – Ci deve essere l’indicazione degli allergeni, sostanze innocue per la maggior parte della popolazione ma che in alcuni soggetti predisposti possono provocare gravi reazioni.
  • Paese d’origine e luogo di provenienza – Questa indicazione è obbligatoria per alcuni prodotti: carni (bovine, suine, avicole, ovine, caprine), pesce, frutta, verdura, miele, olio extravergine d’oliva.
  • Durabilità del prodotto – Distinguiamo due indicazioni che possiamo trovare sulla confezione del prodotto relative alla sua durata:
    • Data di scadenza: nel caso di prodotti molto deperibili, la data è preceduta dalla dicitura “Da consumare entro il” che rappresenta il limite oltre il quale il prodotto non deve essere consumato. Per esempio, il latte fresco pastorizzato ha una scadenza di 6 giorni dalla data di pastorizzazione e per motivi igienico sanitari non deve essere consumato oltre tale data. Lo stesso vale per le uova, la cui scadenza è 28 giorni dopo la data di deposizione.
    • Termine minimo di consumo (TMC): nel caso di alimenti che possono essere conservati più a lungo si troverà la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro il”; ciò indica che il prodotto, oltre la data riportata, può aver modificato alcune caratteristiche organolettiche come il gusto, ma può essere consumato senza rischi per la salute in tempi ragionevolmente brevi. A tale dicitura seguono:
      • “giorno e mese” per i prodotti che si conservano meno di tre mesi;
      • “mese e anno” per i prodotti che si conservano da tre a diciotto mesi;
      • “anno” per i prodotti che si conservano più di diciotto mesi.
  • Condizioni di conservazione e uso – Informazioni sulle modalità con cui devono essere conservati e consumati gli alimenti prima e dopo l’apertura della confezione.
    Informazioni in etichetta del cibo

    Nei prodotti confezionati le etichette devono riportare anche informazioni nutrizionali, e possono riportare informazioni nutraceutiche facoltative, ma preventivamente autorizzate dalle autorità sanitarie.

  • Dichiarazione nutrizionale – Sono obbligatorie indicazioni nutrizionali su: valore energetico, grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine, sale. La dichiarazione nutrizionale può essere integrata con l’indicazione su acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, polioli, amido, fibre. L’indicazione del valore energetico è riferita a 100 g/100 ml dell’alimento, oppure alla singola porzione. Il valore energetico è espresso come percentuale delle assunzioni di riferimento per un adulto medio, ossia circa 2.000 kcal al giorno.
  • Indicazioni nutraceutiche (facoltative) – Indicazioni nutrizionali e sulla salute da parte dei produttori, chiamate anche claims. I claims devono essere preventivamente autorizzati dalle autorità sanitarie e incluse in un elenco di indicazioni consentite. Ad esempio:
    • se è riportata la dicitura “senza”, l’alimento contiene quel nutriente in quantità vicina allo zero (es. formaggio spalmabile senza grassi);
    • se è riportata la dicitura “basse”, l’alimento contiene quel nutriente in quantità maggiore rispetto all’etichettatura con la dicitura “senza” (es. formaggio spalmabile a basso di grassi);
    • se è riportata la dicitura “ridotto”, l’alimento contiene quel nutriente in quantità inferiore al 30% rispetto alla versione classica (es. formaggio spalmabile a ridotto contenuto di grassi)

5. Separare i prodotti freschi, congelati e surgelati dal resto

Separare prodotti surgelati e congelati

Per i prodotti freschi, congelati e surgelati è importante mantenere la catena del freddo.

Per questi prodotti deve essere mantenuta la catena del freddo, ovvero devono essere tenuti costantemente a basse temperature: non solo dalla produzione alla vendita, ma anche dopo l’acquisto fino alla conservazione nel frigorifero di casa. Queste sono le corrette temperature di questi prodotti:

  • Refrigerati: 0°C/+4°C
  • Congelati: -7°C/-12°C
  • Surgelati: inferiori a -18°C

Rompere la catena del freddo comporta non solo il deterioramento delle proprietà organolettiche, ma anche lo sviluppo e la proliferazione di microrganismi potenzialmente dannosi.

A questo proposito vediamo alcuni consigli pratici:

  • controllare che il prodotto sia effettivamente refrigerato al nostro tatto;
  • rifiutare prodotti con la brina, perché significa che non è stata mantenuta la catena del freddo;
  • verificare che i termometri dei banchi del supermercato siano effettivamente alla temperatura in cui devono essere conservati i prodotti;
  • acquistare refrigerati e congelati per ultimi durante la spesa;
  • utilizzare borse termiche con piastre refrigeranti;
  • evitare lunghe fermate nel tragitto dal supermercato a casa.

Riferimenti

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