L’acqua è il componente principale del nostro corpo (70% circa). È un elemento indispensabile per il mantenimento della vita e per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e delle reazioni biochimiche che avvengono nel nostro organismo.
Svolge un ruolo essenziale nella digestione, nell’assorbimento, nel trasporto e nell’impiego dei nutrienti ed è il mezzo principale attraverso cui vengono eliminate le sostanze di scarto. Per questo motivo un giusto equilibrio del “bilancio idrico” è fondamentale per conservare un buono stato di salute a breve e a lungo termine.
I principali mezzi attraverso i quali il nostro organismo mantiene l’equilibrio idrico sono il meccanismo della sete (che regola la quantità di acqua da ingerire) e il riassorbimento renale dell’acqua (che regola la quantità di acqua eliminata con le urine).
Il meccanismo della sete non è un processo efficiente in quanto ha un tempo di risposta ritardato, e spesso interviene solo quando la perdita d’acqua è già stata tale da provocare i primi effetti negativi. È importante quindi ricordarsi di bere indipendentemente dallo stimolo.
Quanto bere?
Il fabbisogno d’acqua per gli adulti e gli anziani è approssimativamente pari a 1 ml di acqua per ogni Kcal alimentare introdotta nel corso della giornata: per una dieta media di 2.000 kcal sono necessari quindi 2l d’acqua al giorno. Per i bambini, categoria maggiormente a rischio di disidratazione, il fabbisogno corrisponde approssimativamente a 1,5 ml/kcal/giorno.
Questo vuol dire che a un pasto più abbondante dal punto di vista calorico deve corrispondere una maggiore assunzione d’acqua. Il fabbisogno aumenta nella stagione calda e in caso di attività fisica di una quota giornaliera pari a circa il 15% del fabbisogno a riposo.
Uno stato persistente di disidratazione può compromettere sia le capacità fisiche che quelle mentali del nostro organismo. La disidratazione fa aumentare il rischio di formazione di calcoli renali, di insorgenza di tumori del colon e dell’apparato urinario e di prolasso della valvola mitrale, oltre a provocare difficoltà di concentrazione e stanchezza.
False credenze sull’acqua
1) Non è vero che l’acqua va bevuta fuori dai pasti
Anzi un’adeguata quantità d’acqua (non oltre i 600-700 ml) è utile per favorire i processi digestivi. Se accade di eccedere nella quantità, al massimo si allungano di poco i tempi della digestione a causa della diluizione dei succhi gastrici.
2) Non è vero che l’acqua fa ingrassare
L’acqua non contiene calorie e le variazioni di peso dovute all’ingestione o all’eliminazione dell’acqua sono transitorie.
3) Non è vero che bere molta acqua provoca maggiore ritenzione idrica
La ritenzione idrica dipende più dal sale e da altre sostanze contenute nei cibi che consumiamo che dalla quantità d’acqua che ingeriamo.
4) Non è vero che per mantenersi in forma o “curare la cellulite” occorre preferire le acque oligominerali rispetto alle acque maggiormente mineralizzate
I sali contenuti nell’acqua favoriscono l’eliminazione di quelli contenuti in eccesso nell’organismo. In particolare nei bambini è bene non utilizzare le acque oligominerali (ovvero povere di sali minerali) in modo esclusivo, ma bisogna alternarle con quelle più ricche di minerali, in quanto una diuresi eccessiva può impoverire di sali minerali un organismo in crescita.
5) Non è vero che il calcio presente nell’acqua non viene assorbito dal nostro organismo
Molti studi hanno dimostrato che le acque che contengono tenori di calcio superiori ai 200mg/l possono fornire una discreta quota del calcio necessario al fabbisogno di un adulto sano.
6) Non è vero che il calcio presente nell’acqua favorisce la formazione dei calcoli renali
Le persone predisposte alla formazione di calcoli renali devono bere abbondantemente e ripetutamente nel corso della giornata, senza temere che il calcio contenuto nell’acqua possa favorire la formazione dei calcoli stessi. È stato infatti dimostrato che anche le acque minerali ricche di calcio possono costituire al riguardo un fattore protettivo.
7) Non è vero che l’acqua gassata fa male
L’acqua naturalmente gassata o quella addizionata con gas (normalmente anidride carbonica) non crea problemi alla nostra salute anzi, l’anidride carbonica migliora la conservabilità del prodotto. Solo quando la quantità di gas è molto elevata si possono avere lievi problemi in individui che già soffrono di disturbi gastrici e/o intestinali.
Nessun commento a "Il fabbisogno di acqua: quanto bere e false credenze sull'acqua"