Il termine mungitura indica l’operazione di estrazione del latte dalle mammelle, al fine di raccoglierlo per la vendita oppure per la produzione di latticini.
In Europa gli animali dedicati a questa produzione sono le bovine, le bufale, le capre e le pecore, ma, seppur in quantità più limitate, viene commercializzato anche il latte di asina. In altri Paesi gli animali allevati per la produzione di latte a fini alimentari possono essere diversi, come per esempio le renne in Lapponia, gli yak in Mongolia oppure i cammelli in Medio Oriente.
Il rilascio di latte da parte degli animali avviene grazie ad un processo fisiologico. Nel caso della bovina quando il vitello succhia il capezzolo o quando viene munta, viene stimolata la produzione di ossitocina, un ormone che provoca la contrazione delle cellule muscolari attorno agli alveoli mammari. La contrazione spinge il latte verso i dotti galattofori, che lo trasportano fino ai capezzoli da dove viene poi rilasciato.
La produzione di latte dipende dalle caratteristiche genetiche, dalla corretta nutrizione e dallo stato di salute della bovina. Lo stato di benessere degli animali è un fattore importante per garantire una buona produzione di latte con caratteristiche igieniche e nutrizionali adeguate.
La mungitura può avvenire manualmente o con l’utilizzo di specifici impianti meccanici, denominati macchine per la mungitura, che sono più o meno automatizzati. In tutti i casi l’obiettivo è quello di raccogliere il latte in modo efficiente e sicuro dal punto di vista igienico-sanitario, evitando stress o danni agli animali.
La mungitura manuale

Il termine mungitura indica l’operazione di estrazione del latte dalle mammelle, al fine di raccoglierlo per la vendita oppure per la produzione di latticini. La mungitura manuale è una pratica ormai desueta nei paesi industrializzati. Viene ancora svolta solo in alcune realtà produttive di piccole dimensioni o collocate in aree remote, principalmente negli ovicaprini.
La mungitura manuale è una pratica ormai desueta nei paesi industrializzati. Viene ancora svolta solo in alcune realtà produttive di piccole dimensioni o collocate in aree remote, principalmente negli ovicaprini. L’esecuzione della mungitura manuale è molto faticosa per l’operatore, e comporta maggiori rischi per la qualità igienica del latte.
L’operazione solitamente inizia avvicinando l’animale e legandolo se necessario, in modo che non si muova troppo. Successivamente si procede con la pulizia della mammella per evitare che polvere, sporco e batteri contaminanti finiscano nel latte; a questo fine può essere utilizzato un panno pulito e del disinfettante. L’operatore procede quindi, con le mani pulite, ad afferrare singolarmente i capezzoli e comprimerli in modo da far uscire il latte che raccoglie in un contenitore posto sotto alle mammelle.
Il latte viene controllato visivamente, osservandone il flusso e la consistenza. Al termine dell’operazione il latte viene stoccato in un contenitore frigorifero, in attesa di essere venduto o lavorato.
La mungitura meccanica
La mungitura meccanica può essere svolta con diverse tipologie di attrezzature: possono essere molto semplici, come per esempio il carrello mungitore, o estremamente sofisticate, come i sistemi di mungitura robotizzata che non richiedono alcun operatore umano.
A prescindere dal grado di sofisticazione, tutte le macchine di mungitura funzionano con lo stesso principio: una pompa meccanica estrae l’aria dalle tubature dell’impianto, creando un vuoto che consente di aspirare dalla mammella il latte, e lo fa fluire tramite le tubature in un contenitore refrigerato.

Tutte le macchine di mungitura funzionano con lo stesso principio: una pompa meccanica estrae l’aria dalle tubature dell’impianto, creando un vuoto che consente di aspirare dalla mammella il latte, e lo fa fluire tramite le tubature in un contenitore refrigerato. Il carrello mungitore è un piccolo impianto di mungitura meccanica portato su un carrello mobile, che consente di mungere 1-2 animali alla volta.
La componente più importante dell’impianto è il gruppo di mungitura, costituito da 4 cilindri metallici cavi rivestiti all’interno da una guaina in gomma, e collegati con un tubo al resto dell’impianto. I cilindri, denominati prendicapezzoli, vengono applicati ad ogni capezzolo e consentono al latte di fluire dalla mammella alla restante parte dell’impianto di mungitura.
Le fasi dell’operazione sono simili alla mungitura manuale, ma con maggiore automazione e meno interventi da parte dell’uomo. Le principali tipologie d’impianti di mungitura sono: il carrello mungitore, la sala di mungitura, il robot di mungitura
Carrello mungitore
Il carrello mungitore è un piccolo impianto di mungitura meccanica portato su un carrello mobile, che consente di mungere 1-2 animali alla volta.
Sostituisce l’operatore strettamente per la fase di mungitura, e al pari della mungitura manuale è una soluzione adottata in aziende di piccole dimensioni (15-20 animali).
Sala mungitura
La sala mungitura è invece la tipologia d’impianto più diffusa nelle aziende agricole di medio-grandi dimensioni. È costituita da uno spazio esclusivamente dedicato a questa operazione, opportunamente attrezzato ed igienizzato, che consente di mungere più bovine contemporaneamente: in alcune tipologie di sala mungitura possono essere munte anche 40-50 bovine contemporaneamente.
Le bovine dalla stalla entrano nella sala attraverso un passaggio che le colloca in una singola postazione. Quando l’animale è posizionato nella postazione di mungitura, l’operatore procede con la pulizia delle mammelle con un panno pulito e del disinfettante, la cui funzione è eliminare i batteri presenti sulla mammella che potrebbero contaminare il latte durante la mungitura.

La sala mungitura è invece la tipologia d’impianto più diffusa nelle aziende agricole di medio-grandi dimensioni, che consente di mungere più bovine contemporaneamente. In alcune tipologie di sala mungitura possono essere munte nello stesso tempo anche 40-50 bovine.
Successivamente l’operatore applica il gruppo di mungitura a ogni capezzolo della bovina. All’interno di ogni prendicapezzolo del gruppo di mungitura si attiva il sistema di aspirazione a vuoto del latte, che – per evitare di causare dolore all’animale – funziona in modo alternato, mimando la suzione del latte fatta dal vitello. Il latte viene trasferito mediante delle tubazioni in gomma e metallo dal gruppo di mungitura a un serbatoio refrigerato.
Una volta che la mammella è stata svuotata dal latte, il gruppo di mungitura si stacca automaticamente dalla mammella e l’operatore applica un secondo disinfettante ai capezzoli per prevenire eventuali infezioni batteriche successive alla mungitura.
Generalmente negli allevamenti si effettuano due mungiture al giorno: una al mattino e una al pomeriggio/sera, per cui gli animali vengono raggruppati prima dell’inizio della mungitura in un’area della stalla adiacente alla sala mungitura.
Terminata la mungitura ogni bovina ritorna nella stalla attraverso un secondo passaggio diverso da quello da cui era entrata. Il latte resta conservato nel serbatoio per 12 o 24 ore al massimo, prima di essere raccolto e trasportato in un impianto lattiero-caseario.
Robot di mungitura
Il robot di mungitura è un sistema automatizzato costituito da una gabbia di posizionamento della bovina e da un braccio robotizzato, che esegue da solo le operazioni di pulizia, disinfezione e posizionamento del gruppo di mungitura sui capezzoli.
Quando gli animali accedono al robot, grazie ad un riconoscimento automatico tramite collare elettronico, viene registrato quante volte l’animale è entrato, viene monitorata la sua produzione gestendo i tempi di mungitura, e vengono personalizzate le cure in base alle necessità individuali.

Il robot di mungitura è un sistema automatizzato costituito da una gabbia di posizionamento della bovina e da un braccio robotizzato, che esegue da solo le operazioni di pulizia, disinfezione e posizionamento del gruppo di mungitura sui capezzoli.
Durante la mungitura specifici sensori rilevano la quantità e la qualità del latte e, se vi sono anomalie che pregiudicano la qualità e la sicurezza igienico sanitaria del prodotto, il latte viene scartato. Inoltre durante la mungitura il robot rilascia del mangime nella mangiatoia per mantenere più tranquilli gli animali.
Al termine della mungitura il robot esegue automaticamente anche lo stacco, la disinfezione dei capezzoli e la pulizia del gruppo di mungitura.
Il principale vantaggio del robot di mungitura, oltre alla riduzione dei costi, è la maggior attenzione al benessere della bovina che – a differenza di quanto avviene con la sala di mungitura – sceglie autonomamente il momento in cui farsi mungere.
Il secondo disinfettante post-mungitura viene applicato perché il foro del capezzolo al termine dell’operazione rimane per alcuni minuti “beante”, ovvero dilatato: ciò facilita l’ingresso di batteri che potenzialmente possono risalire all’interno del dotto e causare mastite. Il disinfettante protegge quindi i capezzoli durante la fase successiva alla mungitura, in cui l’animale potrebbe coricarsi per riposarsi appoggiando le mammelle a terra.
L’importanza dell’igiene pre, durante e post mungitura

La pulizia dell’allevamento e il suo management sono fondamentali al fine di evitare che gli animali e le mammelle siano eccessivamente imbrattati di feci e sporco. In particolare la zona dell’allevamento dedicata al decubito deve essere il più possibile pulita, proprio perché le mammelle possono toccare la pavimentazione.
In generale la pulizia dell’allevamento e il suo management sono fondamentali al fine di evitare che gli animali e le mammelle siano eccessivamente imbrattati di feci e sporco. In particolare la zona dell’allevamento dedicata al decubito deve essere il più possibile pulita, proprio perché le mammelle possono toccare la pavimentazione.
Anche l’igiene durante l’operazione di mungitura è molto importante, perché permette di ridurre il rischio di contaminazione del latte da parte di microrganismi patogeni e previene l’insorgenza di mastiti negli animali. Alcuni accorgimenti che permettono di garantire un latte sicuro e di qualità al consumatore sono quindi:
- formare adeguatamente gli operatori addetti alla mungitura in merito all’importanza dell’igiene, e assicurarsi che abbiano le mani lavate;
- sanificare gli utensili e la mungitrice regolarmente, e mantenere un ambiente di mungitura pulito;
- pulire adeguatamente le mammelle prima della mungitura;
- effettuare la disinfezione delle mammelle successivamente alla mungitura
Inoltre, al fine di non vanificare tutti questi sforzi, anche le operazioni successive non vanno sottovalutate: per evitare la proliferazione batterica il latte deve essere raffreddato rapidamente e stoccato in condizioni igieniche ottimali.
Anche noi consumatori possiamo fare la nostra parte
Quando acquistiamo latte pastorizzato o latte a lunga conservazione al supermercato o in altri negozi di generi alimentari, la sicurezza e la qualità del latte viene garantita dal produttore e dal trattamento termico che ha subito il prodotto prima della vendita. La pastorizzazione o il trattamento UHT raggiungono infatti temperature tali per cui la flora microbica patogena eventualmente presente nel latte viene abbattuta.

Quando acquistiamo latte fresco pastorizzato, l’importante è accertarsi che sia mantenuto refrigerato durante l’esposizione per la vendita, ed evitare di far subire al prodotto abusi termici durante il trasporto. Nel caso del latte crudo, acquistato presso i distributori automatici o direttamente da aziende agricole, il prodotto va sempre bollito prima del consumo.
Quando acquistiamo latte fresco pastorizzato, l’importante è accertarsi che sia mantenuto refrigerato durante l’esposizione per la vendita, ed evitare di far subire al prodotto abusi termici durante il trasporto a casa e la successiva conservazione, rispettando le indicazioni di conservazione riportate in etichetta.
L’ideale è acquistare i prodotti freschi per ultimi durante la spesa, e trasportarli in borse termiche fino al frigorifero di casa nel tempo più veloce possibile, al fine di non interrompere la catena del freddo. Il consumo deve avvenire prima della data di scadenza.
Il latte UHT a lunga conservazione invece viene venduto a temperatura ambiente, e così va conservato anche in casa fino all’apertura della confezione. Dopo l’apertura va conservato in frigorifero e consumato entro le indicazioni riportate in etichetta.
In questo caso sulla confezione è riportato il termine minimo di conservazione: raggiunta tale data con confezione integra il prodotto è ancora sicuro dal punto di vista igienico sanitario, ma può aver perso caratteristiche organolettiche e va comunque consumato quanto prima.
Nel caso del latte crudo, acquistato presso i distributori automatici o direttamente da aziende agricole, il prodotto va sempre bollito prima del consumo.
Anche in questo caso al momento dell’erogazione va verificato che il latte sia stato mantenuto a temperature di refrigerazione, e va poi trasportato in una borsa termica fino a casa prima possibile. A casa va conservato in frigorifero e consumato entro 3 giorni dalla data di mungitura.







Nessun commento a "Come viene effettuata la mungitura delle bovine?"