Fino agli anni ’70 del secolo scorso nei “Fish & Chips” takeaway (pesce e patate fritti d’asporto) del Regno Unito, non era raro che questo piatto tipico della cucina britannica venisse venduto avvolto in comuni fogli di giornale.
Ancora oggi qualche nostalgico inglese sostiene che questa pratica donasse all’alimento un delizioso aroma particolare. Purtroppo era una usanza nociva per la salute dei consumatori, perché l’inchiostro delle pagine finiva inevitabilmente sull’alimento rendendolo cancerogeno.
L’utilizzo di materiali idonei al contatto con gli alimenti durante una qualsiasi delle fasi di produzione o somministrazione del cibo è un dettaglio tutt’altro che trascurabile: quello che fino a quel momento era un cibo innocuo dal punto di vista del rischio chimico, se a contatto con un materiale non idoneo potrebbe non esserlo più.
Per questo oggi, al fine di garantire al consumatore un alimento sicuro, tutti i materiali con cui vengono in contatto gli alimenti devono essere stati destinati a questo specifico scopo.
Cosa sono i MOCA?
Nel corso della loro vita commerciale, ovvero dalla produzione al consumo, gli alimenti entrano in contatto con tantissimi materiali diversi. In gergo tecnico vengono chiamati “MOCA”, ovvero Materiali e Oggetti al Contatto con gli Alimenti.
Primo fra tutti, il materiale che costituisce la confezione o packaging, ma non solo. Negli stabilimenti di produzione gli alimenti vengono in contatto con macchinari, attrezzature, rulli e nastri trasportatori. Poi nelle cucine, siano esse di ristoranti o di case private, sono tagliati su taglieri, cotti in pentole, serviti in piatti e recipienti vari, oltre che conservati in contenitori.
I materiali usati a questo scopo sono vari: possono essere di origine naturale oppure sintetizzati dall’uomo. In base alle loro caratteristiche essere destinati a un singolo utilizzo (“usa e getta”) oppure a un uso ripetuto.
Alcuni fra i materiali più usati sono il legno, il sughero, la pietra, i metalli e loro leghe, il vetro, la ceramica, la carta, il cartoncino e il cartone, i materiali tessili o loro combinazioni, le materie plastiche e la gomma.
Quali sono i rischi?
Il possibile rischio per il consumatore è che il materiale non idoneo trasferisca delle sostanze all’alimento con cui viene posto in contatto, alterandone non solo le caratteristiche organolettiche, ma modificandone in modo inaccettabile la composizione e mettendo in pericolo la salute di chi lo consuma.
Per evitare che questo si verifichi, prima che il materiale sia posto in commercio, il produttore è tenuto a compiere adeguati controlli e analisi per stabilire la possibilità che avvengano o meno migrazioni di sostanze negli alimenti, oppure per definire le condizioni d’uso del materiale da parte di altri produttori alimentari o da parte del consumatore.
Non solo, ogni partita di materiale prodotto deve essere accompagnata da una dichiarazione di conformità che garantisce l’idoneità all’uso del materiale in accordo con la normativa vigente.
Anche fra i materiali adatti al contatto però, non tutti sono idonei a qualsiasi tipo di alimento o di utilizzo. Per esempio fogli e vaschette di alluminio per conservare gli alimenti non sono adatte al contatto con cibi fortemente acidi (es. contenenti aceto, succo di limone) oppure salati.
Cosa possono fare i consumatori?
Se dobbiamo preparare, conservare, cuocere o somministrare alimenti in prima persona è necessario accertarsi dell’idoneità dei materiali utilizzati per il contatto con gli alimenti. La verifica va fatta controllando che sull’oggetto o il materiale che sta per essere utilizzato ci sia il simbolo “bicchiere e forchetta”, oppure siano riportate le diciture “per alimenti” o “può venire a contatto con gli alimenti”.
Non solo, è necessario controllare e rispettare le modalità di utilizzo riportate – a seconda dei casi – sulla confezione del materiale, sul manuale di istruzioni o sul contenitore. Infatti la possibilità che avvengano delle migrazioni indesiderate può variare con la temperatura o con altri fattori che possono dipendere da un nostro utilizzo errato dell’oggetto o del materiale impiegato. Soltanto controllando le modalità d’uso siamo sicuri di impiegare i materiali e gli oggetti destinati al contatto con gli alimenti in modo corretto, evitando rischi legati alla migrazione di sostanze tossiche indesiderate nel cibo.
Infine, quando acquistiamo alimenti o utensili da cucina, il consiglio è quello di rivolgersi sempre a canali di vendita convenzionali. In questo modo siamo sicuri che chi produce e vende il prodotto alimentare o i materiali e gli oggetti destinati al contatto con gli alimenti ne garantisce anche la sicurezza. L’acquisto attraverso canali di vendita convenzionali garantisce inoltre la sorveglianza e il controllo da parte dell’autorità pubblica.
Riferimenti
- Ordine nazionale dei biologi – Commissione permanente di studio igiene, sicurezza e qualità (2015). MOCA, quaderno tecnico 3: materiali e oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari. AIBA
- Wikipedia – Fish & Chips
- BBC Sounds – What happened to newspaper wrapped fish and chip?
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