Alcol: limite giornaliero, false credenze e consigli

Le bevande alcoliche sono costituite per la maggior parte da acqua e alcol etilico (o etanolo), in quantità variabili che dipendono dal grado alcolico. In minima parte, in alcune di queste bevande, sono presenti molecole aromatiche, coloranti, antiossidanti e vitamine.

L’etanolo è una sostanza estranea al nostro organismo e non essenziale; per questo motivo se assunta in quantità non moderata, provoca danni evidenti e a volte irreversibili. Per consumo moderato di alcol si intende l’assunzione di non più di due-tre unità alcoliche al giorno per l’uomo, non più di una-due per la donna e non più di una per gli anziani.

Un’unità alcolica equivale a 12 g di alcol, che corrisponde alla quantità presente in un bicchiere di vino da 125 ml, una birra da 330 ml oppure in una porzione di superalcolico da 40 ml. Per consumo moderato di alcol si intende l’assunzione di non più di due-tre unità alcoliche al giorno per l’uomo, non più di una-due per la donna e non più di una per gli anziani.

Un’unità alcolica equivale a 12 g di alcol, che corrisponde alla quantità presente in un bicchiere di vino da 125 ml, una birra da 330 ml oppure in una porzione di superalcolico da 40 ml.

L’assorbimento dell’alcol

Il picco alcolemico si raggiunge entro i 30-45 minuti a digiuno, dopo 60-90 minuti se l’assunzione avviene in concomitanza con l’ingestione di alimenti.

Il livello di alcolemia, una volta terminata l’assunzione, comincia a ridursi attraverso i processi di escrezione polmonare ed urinaria e mediante metabolizzazione, che avviene per l’80% nel fegato e in minor misura nella mucosa gastrica, nei polmoni e nei reni. L’etanolo viene assorbito dall’intestino per diffusione passiva, una piccola percentuale di etanolo ingerito (0-5%) entra nelle cellule della mucosa gastrica del primo tratto gastrointestinale (lingua, bocca, esofago e stomaco) dove viene metabolizzato. La restante parte entra nel sangue: l’80% circa viene metabolizzato nel fegato, mentre solo il 2-10% viene escreto attraverso polmoni e reni.

In condizioni normali il fegato è in grado di rimuovere circa 0,5 unità alcoliche all’ora, ma l’efficienza di questo processo è fortemente influenzata dal sesso, dall’età e dal gruppo etnico di appartenenza.

Alcol e calorie

Pur non essendo un nutriente, l’etanolo apporta una cospicua quantità di calorie che si sommano a quelle apportate dagli alimenti. Un grammo di alcol, infatti, produce 7 Kcal, valore intermedio tra quello dei glucidi e dei lipidi, ma a differenza di questi ultimi non viene accumulato e viene eliminato attraverso le urine e l’aria espirata o viene metabolizzato.

Alcuni fattori modificano i tempi di assorbimento dell’etanolo: la presenza di cibo li rallenta, la presenza di anidride carbonica, contenuta nelle bevande frizzanti come gli spumanti, li accelera. Di conseguenza è suggeribile bere bevande alcoliche a stomaco pieno, perché in questo modo l’etanolo è assorbito più lentamente e la quantità che entra nel circolo sanguigno è inferiore.

La concentrazione dell’etanolo nel sangue dipende da vari fattori: dalla quota ingerita, dalle modalità di assunzione (a digiuno o a pasto), dalla composizione corporea, dal peso, dal sesso, da fattori genetici, dalla quantità di acqua corporea, dalla capacità individuale di metabolizzare l’alcol, dall’abitudine all’alcol.

Interferenze con i farmaci

È suggeribile bere bevande alcoliche a stomaco pieno, perché in questo modo l’etanolo è assorbito più lentamente e la quantità che entra nel circolo sanguigno è inferiore. Chi segue una qualsiasi terapia farmacologia deve consigliarsi con il proprio medico sull’opportunità e le modalità per bere alcolici.

L’alcol interferisce con l’effetto di molti farmaci. Queste interferenze possono provocare reazioni indesiderate, nonché riduzione o potenziamento degli effetti dei farmaci assunti.

Molti farmaci, per esempio, sono metabolizzati nel fegato per azione degli stessi enzimi che metabolizzano l’alcol; l’assunzione di alcolici insieme a questi farmaci, quindi, comporta un rallentamento dello smaltimento sia dell’alcol che del farmaco, con conseguenti possibili fenomeni di sovradosaggio. Numerosi farmaci di largo consumo (es., cimetidina, ranitidina, aspirina) sono inibitori di alcuni enzimi deputati al metabolismo dell’etanolo a livello gastrico e ne favoriscono, dunque, la biodisponibilità.

Di conseguenza chi segue una qualsiasi terapia farmacologia deve consigliarsi con il proprio medico sull’opportunità e le modalità per bere alcolici.

False credenze e consigli sull’alcol

  1. Non è vero che l’alcol migliori in generale la digestione. Dosi moderate stimolano la digestione aumentando il contenuto di gastrina dello stomaco e favorendo i processi digestivi. Dosi eccessive influenzano la digestione e riducono l’assorbimento di vitamine e sali minerali.
  2. Non è vero che il vino faccia “buon sangue”. È vero invece che un abuso di alcol può essere responsabile di varie forme di anemia e di un aumento dei grassi presenti nel sangue.
  3. Non è vero che le bevande alcoliche dissetino. Al contrario, disidratano: l’alcol richiede una maggior quantità di acqua per il suo metabolismo e in più aumenta le perdite di acqua attraverso le urine.
  4. Non è del tutto vero che l’alcol riscaldi. In realtà la vasodilatazione di cui è responsabile produce soltanto una momentanea sensazione di calore che in breve, però, comporta un aumento del raffreddamento.
  5. Non è vero che l’alcol aiuti a riprendersi da uno shock. Al contrario, provocando vasodilatazione periferica, determina un diminuito afflusso di sangue agli organi interni e al cervello.

Qualche consiglio

  • Se si desidera consumare bevande alcoliche, è bene farlo con moderazione e durante o dopo i pasti
  • Fra tutte le bevande alcoliche, dare la preferenza a quelle a basso tenore alcolico (vino e birra)
  • Evitare del tutto l’assunzione di alcol durante l’infanzia, l’adolescenza, la gravidanza, l’allattamento e ridurla da anziano
  • Ridurre o eliminare l’assunzione di bevande alcoliche in caso di sovrappeso, obesità, diabete, dislipidemie

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